Scanner extraorali: un panorama della tecnologia
Gli scanner extraorali sono dispositivi 3D che permettono di partire da un oggetto fisico ed ottenere una rappresentazione tridimensionale dello stesso. Il principio di funzionamento degli scanner extraorali è comune a quello degli altri scanner 3D (intraorali, facciali), cioè:
- lo scanner proietta sulla superficie dell’oggetto da analizzare una fonte luminosa;
- la deformazione che tale fonte luminosa subisce dall’oggetto viene catturata tramite una o più telecamere, e in seguito sfruttata per il calcolo delle coordinate tridimensionali attraverso un software di elaborazione, in grado di gestire nuvole di punti e generare mesh.
Tutti i dispositivi tecnologici usati in campo clinico hanno un’incertezza intrinseca che dal punto di vista ingegneristico è compatibile con ciò per cui quel dispositivo è stato progettato, mentre dal punto di vista clinico è necessaria per permettere la fattibilità del lavoro.
Lo scanner extraorale registra un errore puntuale tipicamente nell’intorno di 20 micrometri, che risulta compatibile con il tipo di lavorazione che bisogna fare. Tenendo conto prima di tutto dell’errore del dispositivo, nei parametri di scansione bisognerà dare un offset di 20 micrometri. Questo errore intrinseco del macchinario, in altre parole, è necessario per consentire all’odontotecnico di effettuare il lavoro.
Uno scanner extraorale può scansionare sia un modello in gesso, sia un’impronta. La procedura di scansione prevede, quindi, di partire dal “moncone” di dente che si vuole modellizzare. Si parte modellando dal pieno, cioè dall’anatomia finale, in funzione del dente antagonista:
- per ottenere una zirconia monolitica si fresa (lavorazione per asportazione di materiale) direttamente il modello,
- per ottenere una zirconia stratificata, via software si crea un minidente, a cui poi viene aggiunta della ceramica, viene poi lavorato a mano ed infine messo in cottura.
Come orientarsi nell’acquisto di scanner extraorali?
Un numero sempre maggiore di laboratori odontotecnici sta adottando ed integrando nel proprio flusso di lavoro le moderne tecnologie digitali. Il mercato, infatti, offre una notevole vastità di proposte, e tutta una serie di parametri andrebbero presi in considerazione prima di procedere all’acquisto.
Sul mercato ci sono molte tipologie di scanner extraorali e per aiutare l’odontotecnico a capire quale sia la macchina che meglio possa adattarsi alle proprie esigenze ed al proprio flusso di lavoro è utile prendere in esame le specifiche tecniche.
Quali sono i parametri che andrebbero presi in considerazione, prima di procedere all’acquisto di uno scanner extraorale?
- Tecnologia di acquisizione: luce strutturata, laser, a contatto.
- Assi, volume di acquisizione, dimensioni
- Sistema aperto/chiuso: lo scanner può lavorare come sistema aperto, chiuso o semi aperto.
- Ripetibilità, risoluzione
- Software di elaborazione, telecamere
- Costi di acquisto e di gestione
Per qualsiasi informazione chiamare Wisildent S.r.l. al numero +39 011 2745565 o inviare una mail a info@wisildent.it