Materiali biocompatibili: applicazioni in ambito odontoiatrico
Una delle più recenti innovazioni in ambito odontoiatrico è l’utilizzo di materiali biocompatibili. E’ importante scegliere il giusto materiale perché verrà impiantato permanentemente all’interno della bocca e andrà poi ad interagire con la natura chimica e fisica del cavo orale.
Quindi il dentista ha il compito di scegliere il materiale con la maggior biocompatibilità per evitare interferenze tra i materiali usati per i restauri odontoiatrici e l’organismo in cui sono inseriti. Tutto ciò è eseguite al fine di non recare danni al paziente.
I diversi ambiti in cui si ricorre all’utilizzo di materiali biocompatibili
- Protesi e implantologia metal-free:
poiché è risaputo che due o più metalli messi a contatto attraverso un fluido conducente, in questo caso la saliva causano ossidazioni, corrosioni, rilascio di ioni metallici e correnti elettrogalvaniche, si utilizzano materiali metal-free. Questa scelta è indicata, a maggior ragione, per soggetti allergici o intolleranti o con disequilibri immunitari.
Tra i materiali completamente biocompatibili si possono distinguere due categorie: quelli utilizzate per le protesi fisse e quelle per le protesi mobili. Per le protesi fisse si utilizzano biocompositi ad alto grado di resistenza come: policarbonati e polimeri, disilicato di litio, zirconio e ceramiche. Per quelle mobili sono da preferire invece: resine anallergiche, compositi, protesi elastiche. - Ortodonzia metal-free:
negli ultimi anni l’ortodonzia opta per trattamenti ortodontici attraverso l’utilizzo di mascherine estetiche rimovibili in materiali biocompatibile e trasparente. Il materiale in cui sono realizzate è il policarbonato, è di tipo plastico e quindi molto flessibile. Permette cioè di adattarsi alla bocca forzando lo spostamento dei denti.
Altri ambiti in cui si utilizzano materiali biocompatibili:
- Devitalizzazioni:
quando una carie risulta essere troppo profonda il dentista opta per una devitalizzazione del dente detta anche cura canalare. La polpa è estirpata dalle sue radici e la camera del dente è chiusa poi con un apposito cemento di materiali biocompatibili. Il principale materiale utilizzato è la guttaperca ovvero una macromolecola vegetale che unita ad un cemento speciale rafforza la sua azione sigillante. È inoltre molto usata anche la fibra di vetro che viene inserita in un dente devitalizzato prima di applicare una capsula in ceramica. - Otturazione:
è un’operazione che si esegue per restaurare denti cariati superficialmente o di grado moderato. Questa procedura detta anche riempimento canalare garantisce infatti il totale rispristino della struttura del dente. I materiali utilizzati: resine, ceramiche.
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